I santi sui muri


Trivero, Mosso, Veglio, Camandona, Pettinengo, Bioglio

Il comune di Trivero conserva 75 dipinti, sparsi nelle varie frazioni; tra questi il nucleo principale è presente nella borgata Barbato, frazione un tempo abitata prevalentemente dai pastori e dai malgari che praticavano la transumanza. Qui sono stati realizzati ben sedici dipinti che, in qualche caso, raccontano avvenimenti legati alla vita alpigiana; è stata ad esempio raffigurata la frana che travolse Giò Marone Cappetto nel 1848, lasciandolo indenne.
Un altro dipinto ricorda l’incendio avvenuto nel 1899, causato da una brace sfuggita dal camino sul quale veniva riscaldato il latte per preparare la toma, che provocò la distruzione dell’alpeggio, in alta Valsessera, abitato dai bambini Giovanni e Quirico Festa Bianchet.
A breve distanza da Barbato è d’obbligo una visita al santuario della Brughiera, che conserva un piccolo insieme di tavolette votive e la grande tela ex voto delle “sparate”. A Mosso, molti dei 36 dipinti sono localizzati nelle frazioni Capomosso, Oretto, Gianolio e nelle borgate di Pistolesa.
Tra i 16 dipinti di Veglio spicca, nella frazione Sautrana, l’Immacolata con san Carlo a sant’Antonio. Anche a Camandona, tra i 44 dipinti è presente san Carlo, nella frazione Gallo, a testimonianza del probabile “passaggio” del Borromeo in queste zone.
L’itinerario prosegue verso Pettinengo, che ospita 42 dipinti e tra questi una “surreale” fuga in Egitto nella località “cà d’la Russa”.
Dopo una sosta al santuario di Banchette, si raggiunge Bioglio. Qui tra gli oltre 40 dipinti spicca, nella frazione Torchio 46, un ovale con le “storie” di san Severo, patrono dei tessitori. In via Roma, un ciclo di affreschi contemporanei ispirati alla “Via Crucis”.

<b>Madonna di Oropa</b><br />(Trivero, fraz. Barbato)

Madonna di Oropa
(Trivero, fraz. Barbato)











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