La "Fabbrica della ruota"


Gli operai e il lavoro

Si contano a centinaia i nomi registrati nei libri matricola conservati nell'archivio dell'ex Lanificio Zignone. Grazie a queste registrazioni, che comprendono, oltre ai dati anagrafici, anche la qualifica, l'indicazione della provenienza, la data dell'assunzione ecc., è possibile ricostruire, tassello per tassello, la composizione di quella che tecnicamente viene definita la "forza lavoro" del lanificio. Dalle poche decine di operai presenti in fabbrica alla fine dell'800, il lanificio dei fratelli Zignone arrivò ad occuparne fino a 158 nell'anno 1937. La fluttuazione della produzione provocava mutamenti periodici nella quantità degli addetti: in alcuni periodi il lavoro era distribuito su tre turni, compreso quello notturno, mentre in altri momenti gli operai venivano impiegati solo alcuni giorni alla settimana. Dalla fotografia qui riprodotta (risalente al 1916 circa) risulta evidente che, come consuetudine per l'epoca, le maestranze comprendevano anche alcuni bambini. Gli operai provenivano in gran parte da Flecchia e da Soprana, ma non pochi raggiungevano il posto di lavoro percorrendo quotidianamente sentieri che, attraverso i boschi, collegavano la Vallefredda alle varie borgate di Curino e del Mortigliengo distanti anche più di un'ora e mezza di cammino.

<b>Gruppo di operai del Lanificio Zignone, inizio Novecento</b><br />

Gruppo di operai del Lanificio Zignone, inizio Novecento











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