La "Fabbrica della ruota"


La Valsessera industriale

La Valsessera è da sempre terra di lanaioli. I tessitori ed i primi piccoli imprenditori mercanti esercitavano l'arte della lana in ambiente domestico fin dal Medioevo nelle borgate montane di Trivero e Portula. Lo sviluppo industriale iniziò nel primo Ottocento: le più antiche famiglie imprenditoriali laniere trasferirono le loro attività nei fondovalle per usufruire della forza motrice dell'acqua dei torrenti Sessera e Ponzone e dei loro più minuti affluenti, come lo Scoldo e l'Auna. In quel periodo vennero impiantate le prime manifatture all'interno di edifici in origine utilizzati come mulini, come fucine per la lavorazione dei metalli o come folle per le cartiere. Solo a partire dalla metà del XIX secolo si iniziarono a costruire degli stabili appositamente studiati per le lavorazioni industriali, dapprima di tipologia manchesteriana, poi con l'uso sempre più frequente dei capannoni a shed. Nei primi anni del '900 in Valsessera si contavano già oltre 50 opifici che impiegavano più di 4000 operai, una concentrazione industriale tra le più elevate in Italia. Molti lanifici ottocenteschi sono stati distrutti dagli incendi, dalle piene dei torrenti, oppure sono stati demoliti e ricostruiti in epoche recenti. Alcuni però conservano ancora il nucleo originario e rappresentano un importante patrimonio storico e culturale.

<b>Pray Biellese, la "Fabbrica della ruota", notturno</b><br />foto Dario Lanzardo

Pray Biellese, la "Fabbrica della ruota", notturno
foto Dario Lanzardo











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