ARCHIVIO ICONOGRAFICO
Il Centro di Documentazione dell’Industria Tessile conserva un notevole quantitativo di materiale iconografico in genere e, ancor più segnatamente, di tipo fotografico che forma un insieme rilevante di testimonianze visive del passato del Biellese. Le fotografie che il DocBi - Centro Studi Biellesi ha ricevuto sotto forma di donazioni o che ha direttamente acquisito tanto dagli originari proprietari quanto sul mercato dell’antiquariato spaziano attraverso molteplici aspetti della realtà locale, dal contesto industriale vero e proprio all’ambito sociale in senso lato, fino a testimoniare la sfera del privato di intere famiglie o di alcuni individui. Naturalmente, per le finalità che il Centro si propone, hanno maggior rilevanza quelle singole immagini o quei gruppi di fotografie che ritraggono il passato dell’attività tessile, i luoghi di produzione, le maestranze, i macchinari, ecc. Ma è indubbio che anche quegli aspetti meno connessi con gli opifici risultano utili proprio per “fotografare” la gente e l’ambiente che hanno fatto tanto da sfondo quanto da protagonisti sulla scena dell’avventura produttiva locale. La maggior parte delle immagini si riferisce allo spartiacque sociale, culturale ed economico posto a cavallo tra Otto e Novecento, a partire cioè dagli ultimi venti anni del XIX secolo per protrarsi fino al primo Dopoguerra. La varietà dei fondi che costituiscono il patrimonio fotografico del DocBi per certi versi crea problemi gestionali a livello di catalogazione. In effetti l’accumulazione dei contributi iconografici, sia per i singoli “pezzi” sia nel caso di corposi versamenti, determina la necessità di scegliere, di classificare e di suddividere il tutto in più parti con metodiche specifiche, privilegiando via via la provenienza, i contenuti, gli interessi storici, ecc. Aspetto poi non secondario di questo tipo di “non strutturazione” a priori è la molteplicità dei “fabbricatori” di immagini. L’attenzione si è focalizzata sui fotografi biellesi, ma non si può non sottolineare il gran numero di scatti di dilettanti o professionisti piemontesi, soprattutto torinesi, e la presenza di vari fotografi italiani in genere, o stranieri. Il DocBi ha in questo senso affrontato un’intensa campagna di censimento dei fotografi, per il momento limitata ai professionisti e ai dilettanti “importanti” originari o a lungo attivi localmente, culminata nella pubblicazione della schedatura di circa 200 soggetti produttori all’interno del secondo bollettino dedicato alla storia della fotografia nel Biellese edito nel 2006. Dal 2010 la schedatura dei fotografi biellesi è anche sul web tramite il sito Internet dell’associazione. Prima ancora di occuparsi degli autori fotografi, il DocBi ha però pubblicato una presentazione del proprio patrimonio fotografico (nel primo bollettino monografico sulla fotografia biellese edito nel 2003) dalla quale, fatte le debite integrazioni nel frattempo aggiuntesi, si sono ricavati i criteri metodologici e i contenuti descrittivi qui di seguito sinteticamente riproposti. Il Centro di Documentazione, che conserva complessivamente più di 13.500 immagini (che diventeranno quasi 100.000 con la completa acquisizione del Fondo Giovanni Corona), ha innanzitutto costituito un fondo tematicamente omogeneo dedicato all’industrializzazione nel quale sono confluiti e confluiscono fototipi unici e raccolte più o meno piccole indipendentemente dalla provenienza, dove il discrimine di catalogazione riguarda esclusivamente l’argomento delle immagini. All’interno di questa sezione sono virtualmente incluse anche le fotografie ritrovate nei fondi archivistici cartacei di carattere industriale conservati nel Centro. Dette immagini sono state trattate come documenti puri e, per tanto, lasciate ove si trovavano e riordinate come parte inscindibile dell’insieme cartaceo di appartenenza, ma si è ritenuto opportuno rilevarne e indicarne l’esistenza anche come elementi costitutivi del patrimonio fotografico. Un secondo corpus di immagini fotografiche riguarda, come si è detto, l’ambito sociale, ossia i “biellesi”, inteso come somma di volti e di situazioni domestiche o private. Tale sommatoria risulta concettualmente valida, sebbene i ritratti, le foto di gruppo, i piccoli album di famiglia che compongono questa virtuale galleria denominata “stanza della gente”, siano per lo più reciprocamente svincolati, slegati per cronologia e provenienza. Infine, un ultimo raggruppamento logico di fototipi si riferisce a insiemi cospicui di immagini anch’esse non connesse con l’industrializzazione, ma non più prive di struttura. Si tratta di veri e propri fondi nettamente identificabili rispetto all’origine e all’autore, cioè grandi raccolte prodotte da singoli individui, famiglie o da fotografi. Una quota rilevante dei fototipi (circa 2500) è già stata riordinata e inventariata informaticamente con il software Guarini Patrimonio Culturale Scheda F della Regione Piemonte. Naturalmente è stata data la precedenza alle immagini di attinenza industriale, mentre per gli altri insiemi sono stati utilizzati strumenti diversi di pre-catalogazione (anche per quelli attualmente in fase di acquisizione). Le immagini sono, come detto, suddivise in tre settori:
- Fondi “industria tessile”, ovvero le fotografie di contenuto prevalentemente industriale. Oltre al Fondo DocBi inteso come raccolta “di concentrazione”, nei fondi “Industria” sono incluse idealmente le immagini appartenenti a fondi archivistici vari e, soprattutto, quelle del Fondo Mario Sodano e del Fondo Officine di Chiavazza. - Fondo “La stanza della gente”, ovvero le fotografie di contenuto prevalentemente “sociale”, ossia quelle immagini (ritratti, piccole raccolte, ecc.) che si riferiscono a singoli individui, famiglie o gruppi, prive di indicazioni specifiche, ma importanti per quanto riguarda il soggetto rappresentato o per l’autore. - Fondi “diversi”, ovvero le fotografie di contenuto più vario facenti parte di insiemi predefiniti e identificati con l’indicazione del soggetto produttore (autore o collezionista) o del donatore. Come per i fondi archivistici, per ognuno dei tre settori sono di seguito presentati i singoli fondi in ordine alfabetico rispetto al nome convenzionalmente assegnato. Di ciascun fondo sono stati forniti: la consistenza (numero di immagini), gli estremi cronologici, una breve descrizione del contenuto con la segnalazione degli elementi di maggior interesse, l’attuale condizione archivistica (stato di catalogazione, supporto inventario, acquisizione digitale e responsabilità degli interventi archivistici), il percorso di acquisizione e, ove presente, la bibliografia specifica (intesa come strettamente connessa al fondo fotografico in oggetto) e le mostre nelle quali è stata utilizzata la documentazione. TORNA ALL'INDICE DEI FONDI ARCHIVISTICI |
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