Fondo Officine di Chiavazza

Consistenza: 732 unità archivistiche (87 fascicoli di documenti e 645 fascicoli di disegni tecnici contenenti circa 6.000 pezzi)

Estremi cronologici: 1870-1990 ca.

Descrizione:
La documentazione è suddivisa in due parti: quella prodotta o riconducibile alle Officine di Chiavazza in senso stretto e quella generata da soggetti produttori precedenti. Il vincolo storico archivistico è rappresentato dall’attività di Giovanni Vergnasco, dapprima impiegato (disegnatore meccanico) presso lo Stabilimento Meccanico Biellese e poi imprenditore in proprio. I documenti prodotti o riconducibili allo Stabilimento Meccanico Biellese e ai soggetti produttori precedenti sono confluiti nella documentazione delle Officine di Chiavazza proprio in virtù dell’evoluzione dell’attività di Giovanni Vergnasco. Per quanto riguarda la documentazione relativa all’Officina Giuseppe Squindo, Tamagno & Musso, alla Tamagno Musso & Squindo e a Vittorio Piana ecco una breve cronistoria. Giuseppe Squindo (originario di Gressoney) impianta a Biella la sua officina del 1870 di fronte alla stazione ferroviaria Biella-Santhià. Nel 1884 si associa con Tamagno e Musso (con i quali rileverà, nel 1885, l’officina di Francesco Canepa). Nel 1900 la ditta cambierà denominazione in Stabilimento Meccanico Biellese. Nel 1934 lo Stabilimento Meccanico Biellese è già in liquidazione. La ditta Vittorio Piana era stata fondata nel 1923 a Chiavazza ed era specializzata nella costruzione di macchine per la tintura in matassa e in tops. Per la documentazione relativa alle Officine di Chiavazza, la situazione è la seguente. Nel testo Bozza di cronistoria delle Officine di Chiavazza per l’Albo d’Onore del Comune di Biella è scritto che le Officine di Chiavazza sono nate prima della Grande Guerra, probabilmente nel 1906, per iniziativa di tre soci: Riccardo Ceria, Ermanno Chiappa e Giovanni Vergnasco. Per tutto il periodo bellico la produzione è di tipo militare (proiettili), poi, con l’ingresso nella società di Vittorio Piana, la ditta comincia a costruire macchinario tessile. Nel 1931, liquidati i soci, Giovanni Vergnasco (1877-1943) diventa l’unico proprietario coadiuvato dai figli Renzo e Fulvia. Nel 1948 Renzo Vergnasco ristruttura i fabbricati situati in via Milano. I figli di Renzo, Gianni e Roberto, proseguono l’attività dopo la morte del padre (1975) e dopo il ritiro della zia Fulvia. Ai tempi di Giovanni Vergnasco i dipendenti addetti erano 40, all’epoca della redazione della cronistoria si erano ridotti a 6-8. Nello stesso periodo il 30% della produzione era destinata all’esportazione: Grecia, Russia, Marocco e Sud Africa.
Il fondo contiene anche più di 500 immagini fotografiche (molte delle quali di carattere privato), 78 cliché tipografici e un filmato 35 mm (anch’esso di carattere privato).

Stato di riordinamento: il fondo è stato sommariamente catalogato ed è attualmente in fase di riordino

Supporto inventario: informatico (Guarini Archivi 2.02)

Responsabilità degli interventi archivistici: Danilo Craveia (2009-2010)

Acquisizione: il fondo è stato donato al DocBi dai fratelli Gianni e Roberto Vergnasco (ultimi titolari delle Officine di Chiavazza) il 7 aprile 2009 tramite Bruno Cremona

Bibliografia specifica: Acqua e lavoro, a cura di T. Gamaccio, Biella 2010

Mostre: “Acqua e lavoro: 1200 anni di storia, attraverso documenti di archivio, del rapporto tra la forza motrice e il lavoro nel Biellese”, Pray B.se-Biella, “Fabbrica della ruota” - Fondazione Sella, 2010

Note: l’inventariazione è stata preceduta da una sommaria catalogazione effettuata dallo stagista Kenan Hadjic nell’estate del 2009. Nel 2011 dal fondo è stato estratto materiale documentario e iconografico grazie al quale è stata allestita la piccola mostra dedicata al settore meccano-tessile biellese presentata alla ITMA (International Textile Machinery), ovvero il “Salone Internazionale dei macchinari e del tessile” tenutosi a Barcellona nel settembre 2011


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<b>Placchetta metallica applicata sui macchinari prodotti dalle Officine di Chiavazza.</b><br />

Placchetta metallica applicata sui macchinari prodotti dalle Officine di Chiavazza.




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