Introduzione

A completamento del lavoro di schedatura dei fotografi biellesi, proposto nel secondo numero monografico del bollettino annuale dedicato alla fotografia «Studi e ricerche sulla fotografia nel Biellese», pubblicato nel 2006, si è deciso di valorizzare in questo terzo volume i fondi fotografici di interesse storico, grazie ai quali è possibile restituire e conservare la memoria visiva del nostro territorio. L’operazione di censimento dei fondi fotografici biellesi ha richiesto la definizione dei criteri da adottare nell’individuazione dei vari archivi: in primo luogo sono stati considerati unicamente le raccolte “pubbliche”, di conseguenza non sono stati compresi fondi appartenenti a soggetti privati, alcuni dei quali, tra quelli noti, contengono peraltro una documentazione certamente rilevante. È questo il caso – due esempi tra tanti – dell’archivio fotografico prodotto negli ultimi decenni da mons. Delmo Lebole, durante il suo monumentale studio sulla storia della chiesa biellese, oppure di quello della famiglia Sella di Mosso, contenente documenti e fotografie relativi alla storia della Croce Rossa Italiana. Un altro importante archivio da segnalare è quello della Diocesi di Biella che possiede le riproduzioni delle opere d’arte e dei beni culturali conservati nelle parrocchie. Purtroppo non è stato possibile censirlo, dato che non è stata terminata la catalogazione interna. Un discorso a parte meritano i materiali fotografici di argomento biellese (di autore o di soggetto biellese) che si trovano in alcuni archivi torinesi già censiti da Pierangelo Cavanna nel primo numero monografico dedicato alla fotografia (si rimanda pertanto al contributo Fotografie di interesse biellese nei Fondi fotografici torinesi, in «Studi e ricerche sulla fotografia nel Biellese», Bollettino DocBi 2003). Di altri archivi non sono state redatte le schede di catalogazione poiché le immagini conservate non sono quelle originali ma le loro acquisizioni digitali, come nel caso della Pro Loco di Mottalciata.
Prima d’ora non era stato sistematicamente rilevato il patrimonio fotografico locale, conosciuto in parte grazie anche alle mostre allestite, a partire dal 2010, nell’ambito del progetto Memorandum: Festival di fotografia storica, promosso dall’Associazione Stilelibero con il sostegno dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Biella. A seguito di questa preliminare ricerca sono state individuate e censite decine di fondi conservati negli archivi di 31 enti pubblici e territoriali, fondazioni, biblioteche, associazioni, società sportive, istituti scolastici, giornali, ecc.
Per procedere nell’operazione di censimento, è stata predisposta una scheda con lo scopo di definire in modo indicativo le caratteristiche tipologiche, qualitative e quantitative di ciascun fondo individuato e censito, tenendo in considerazione la presenza di autori diversi e di differenti tipologie di soggetti. La prima parte della scheda presenta il Soggetto conservatore e i riferimenti utili per contattare l’ente: denominazione, indirizzo, numero di telefono, e-mail, sito internet, referente. Segue una descrizione della storia e dell’attività del soggetto conservatore e del sito di conservazione e l’indicazione della percentuale di digitalizzazione totale del materiale fotografico conservato da ogni soggetto. Nella seconda parte sono stati registrati i dettagli di ogni fondo insieme alle modalità di fruizione, studio e accesso al materiale conservato, ovvero la Denominazione, gli Estremi cronologici, la Consistenza, gli Autori presenti, una Nota metodologica in cui vengono fornite ulteriori informazioni sui fotografi citati, i Temi e i Luoghi, lo Stato di conservazione, la Tipologia dei supporti, gli Strumenti di consultazione, la Digitalizzazione in percentuale, la Condizione giuridica, l’Accessibilità specifica, una Bibliografia, le eventuali Mostre allestite utilizzando il materiale fotografico conservato nel fondo. A conclusione di entrambe le sezioni si trova un campo dedicato alle Note, in cui si sono eventualmente precisati alcuni aspetti relativi alla storia del soggetto conservatore o del fondo fotografico; dove possibile, si è indicata l’esistenza di altre collocazioni in cui si trova lo stesso materiale. Si precisa che nel campo dedicato alla bibliografia si sono prese in considerazione solamente le pubblicazioni che ricostruiscono la formazione dell’archivio o che si riferiscono allo specifico fondo. Le immagini pubblicate accanto ad ogni fondo fotografico sono state gentilmente concesse da ogni soggetto conservatore censito. Da un sommario conteggio risulta che i fondi analizzati contengono oltre un milione di immagini di soggetto biellese o scattate da fotografi attivi a Biella e provincia, senza considerare le immagini dell’Archivio fotografico Luciano Giachetti - Fotocronisti Baita e quelle dei giornali «Eco di Biella», «Il Biellese» e «La Nuova Provincia», di cui non è stato possibile stabilire una consistenza. In alcuni casi si tratta di riproduzioni di fotografie più antiche, come accade per le immagini degli anni ’30 conservate presso la Biblioteca Civica di Biella. Un importante nucleo di fotografie denominate “Fondo Roccavilla” si trova diviso in due archivi differenti, quello della Biblioteca Civica e quello del Liceo Classico di Biella; in entrambi si trovano numerose riproduzioni di opere d’arte, dipinti e monumenti, utilizzate da Alessandro Roccavilla per i suoi studi e che si ritrovano pubblicate nei suoi testi più noti sulla storia dell’arte locale e su «La Rivista Biellese» delle origini. Il lavoro di schedatura qui proposto rappresenta la prima fase di un articolato progetto di ricerca che proseguirà nei prossimi anni, anche attraverso l’analisi degli archivi conservati presso le aziende storiche del nostro territorio.

Elena Tura


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