BURATTI, ATTILIO (PROFESSIONISTA)

Dati anagrafici: Chiavazza, 4 marzo 1888 – 23 febbraio 1936

Luogo di attività: fronte della Grande Guerra

Periodo di Attività: anni ’10 del XX secolo (1915-1918)

Note:
Attilio Buratti, detto il caplàt, nacque nel 1888 a Chiavazza – allora comune indipendente da Biella – nel cantone di Prato Superiore al numero 20. Suo padre era Secondo Martino Gioacchino Buratti di Chiavazza. Fotografo ufficiale della Grande Guerra, fu destinato al Laboratorio fotografico del Comando Supremo del Regio Esercito Italiano con l’incarico di documentare una parte della storia della Prima Guerra Mondiale combattuta dai soldati italiani contro gli austro-ungarici. Buratti faceva parte del Reparto Fotografico Ufficio Stampa con il seguente incarico: «il Caporale Buratti Attilio del Laboratorio Fotografico del Comando Supremo è autorizzato in permanenza a recarsi in qualsiasi luogo della zona di guerra. Può visitare batterie, lavori di difesa, campi di prigionieri, baraccamenti e qualsiasi stabilimento militare, per eseguire fotografie. Si prega i Comandi locali di facilitare il suo compito» nelle operazioni, firmato da Barabanello, Sottocapo di Stato Maggiore dell’Esercito e Colonnello di Stato Maggiore Capo Ufficio Stampa. Questo incarico di fiducia permise ad Attilio di muoversi liberamente da un capo all’altro del fronte, fino alle prime linee di combattimento. I soggetti dei suoi scatti sono una serie di immagini di battaglie cruente, alternate da lente avanzate e da drammatiche ritirate; immagini di combattimenti, di morti, di prigionieri, di paesi distrutti, di lunghe file di alpini che si arrampicano sui colli e sulle vette dolomitiche, mentre trascinano – spesso sulla neve – armi, cannoni, mine, lamiere per coprire le baracche, fili spinati, vettovaglie. Rientrato a Chiavazza alla fine della Grande Guerra, il caplàt interruppe il suo impegno di fotografo per occuparsi dell’azienda di famiglia produttrice di cappelli – da cui deriva il suo soprannome – poi di una corderia. Attilio divenne podestà di Chiavazza dal 1928 al 1936, quando morì, il 23 febbraio. È sepolto nella cappella di famiglia presso il cimitero di Chiavazza.
 
Pubblicazioni: Chiorino G. P.,  Quando un paese vive una catastrofe mondiale, in R.B. gennaio 2010; Chiorino G. P., Fotografo ufficiale della Grande Guerra, in R.B. luglio 2011.

Fonti e bibliografia: Chiorino G. P.,  Quando un paese vive una catastrofe mondiale, in R.B. gennaio 2010; Chiorino G. P., Fotografo ufficiale della Grande Guerra, in R.B. luglio 2011.

Archivio: Ca. 500 stampe b/n sono conservate nell’archivio privato di Angelo Cerruti a Bioglio. Si tratta di stampe ricavate da lastre in vetro sensibilizzate. Alcune di esse portano impressa la scritta “Foto Luca Comerio – Milano”, lo studio cui Attilio Buratti si rivolgeva per la stampa.


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<b></b><br />(foto Attilio Buratti)


(foto Attilio Buratti)




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