Dati anagrafici: Biella (Chiavazza), 6 ottobre 1884 - 21 gennaio 1969.

Luogo di attività: Biella.

Periodo di attività: Prima metà del XX secolo

Note: Industriale laniero; nipote del pittore Giuseppe Bozzalla e a sua volta pittore, nella sua fotografia emergono intenti pittorici e non pochi tratti in comune con la fotografia del cugino Guido Rey, soprattutto per la ritrattistica in costume. Fu in contatto con il Circolo degli Artisti di Torino, di cui forse era socio. Proprio per le pose in costume e per le fotografie nelle fabbriche si fece conoscere anche a livello internazionale (Germania). Si avvicinò alla fotografia forse anche grazie alla sorella, Ida Mosca Riatel, che si dilettava con le fotocromie già nel 1896. Suo laboratorio era la casa d'abitazione o la sua fabbrica tessile a Vigliano Biellese. Utilizzò anche la tecnica delle autocromie, sistema sviluppato dai fratelli Lumière, a partire dal 1910. È citato come partecipante alla mostra fotografica allestita alla Galleria Ronco di Biella nel giugno-luglio del 1935 organizzata dalla Società Ginnastica "Pietro Micca".

Pubblicazioni: CAI 1927. I ritratti in costume di Roberto Mosca, in "Il Progresso Fotografico", n° 4, 1911.

Fonti e bibliografia: "Photographische Mitteilungen" (rivista) nel 1910; "Il Progresso Fotografico" (rivista), dal 1910 al 1914; "Deutscher Camera Almanach" (rivista) dal 1911 al 1914; B. 2 luglio 1935; Miraglia M., Note per una storia della fotografia italiana (1839-1911), in Storia dell'arte italiana: grafica e immagine, II, Illustrazione fotografica, Torino 1981; Cavanna P., Un territorio fotografico: tracce per una storia della fotografia di documentazione del Biellese, in "Bollettino della Società Piemontese di Archeologia e Belle Arti", 1992; Grosso C. - Craveia D., Genealogie di fotografi, in DOCBI 2006.

Archivio: Presso gli eredi a Biella-Chiavazza.


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