Presentazione

di Giovanni Vachino

(da I santi sui muri, Biella, DocBi, 2009)


Grazie ad un lungo lavoro di rilevamento sul campo, un ricco patrimonio artistico e devozionale viene oggi restituito al Biellese. Si tratta del corpus dei milletrecentosettanta dipinti a soggetto religioso eseguiti sulle facciate delle abitazioni biellesi nell’arco di oltre mezzo millennio.

Questa pubblicazione, che comprende anche un rilevante numero di dipinti da tempo scomparsi ma dei quali è stato possibile recuperare l’immagine o la memoria, si propone non già di esaurire lo studio di tale forma di religiosità popolare, ma semmai di stimolarne lo sviluppo: un repertorio dal quale non sarà possibile prescindere ma che andrà integrato e completato. Anche in questa occasione risulta confermato che ogni ricerca, per quanto accurata e a lungo preparata, si rivela superata nel momento stesso nel quale viene data alle stampe. Quanti dipinti non individuati dalla rilevazione verranno presto segnalati? Quanti altri, appena pubblicati, scompariranno per l’usura del tempo o per scelte più o meno giustificate? E quanti saranno realizzati ex novo, mantenendo viva una tradizione plurisecolare?

Quando il DocBi ha iniziato lo studio dell’iconografia religiosa “minore”, rappresentata, oltre che dai dipinti murali, dagli ex voto e dai piloni votivi, l’attenzione verso questo genere di espressione artistica e devozionale era limitata, se non del tutto assente, mentre oggi la sua importanza è ampiamente riconosciuta.
Questo repertorio rappresenta un ulteriore contributo al mosaico costruito, tessera per tessera, grazie ai lavori condotti, da oltre vent’anni, da Angelo Stefano Bessone e Sergio Trivero con la collaborazione di altri studiosi.
Come era facile prevedere, dall’esame delle raffigurazioni emerge evidente la presenza – radicata attraverso i secoli e diffusa in ogni cantone, in ogni borgata – dell’iconografia oropea. È come se l’immagine, ben prima della statua della Madonna nera, avesse compiuto una sorta di “Peregrinatio Mariae” protratta nel tempo.

Un lavoro così complesso non sarebbe stato possibile senza l’impegno e la collaborazione di molte persone alle quali rivolgiamo un cordiale ringraziamento per avere, a vario titolo e con diverse forme, favorito la realizzazione di questa ricerca pubblicata grazie anche al sostegno del sistema ecomuseale della Provincia di Biella.
La nostra gratitudine e il nostro ricordo vanno a due precursori: Alfonso Sella, che già negli anni Sessanta del secolo scorso aveva fotografato e schedato alcuni dipinti devozionali di particolare interesse, e Ido Novello, autore delle prime pubblicazioni sul tema della pittura votiva ed appassionato restauratore di oltre duecento ex voto.
A loro, ne siamo certi, avrebbe fatto piacere vedere realizzata quest’opera. A loro la dedichiamo.


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<b>Quittengo, Vincenzo Costantino, "Madonna con Bambino", 1606</b><br />

Quittengo, Vincenzo Costantino, "Madonna con Bambino", 1606




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