La "Strada della lana"


I percorsi del lavoro

In un territorio come quello biellese tradizionalmente povero di vie di comunicazione, gli operai seguivano spesso per recarsi al lavoro sentieri lunghi e impervi, aperti attraverso i boschi per collegare le borgate sparse sui monti alle fabbriche edificate lungo i torrenti. Se fra i tragitti più frequentati vi fu sicuramente la "Strada dell'oro", che metteva in comunicazione Castagnea e l'alto Triverese con i lanifici di Masseranga e della Valsessera, altri percorsi molto battuti si trovavano in Vallestrona: si ricordano ad esempio la strada detta "dei tessitori", che dalla frazione Livera di Pettinengo raggiungeva Pianezze a breve distanza dal maglificio Maggia, e il sentiero detto d'la turbin-a che consentiva agli operai provenienti da Pettinengo e dai paesi limitrofi di raggiungere rapidamente, costeggiando il santuario di Banchette, la località Romanina e le fabbriche Bertotto.
Altri sentieri molto utilizzati erano lo strusi e il tribbi che da Veglio scendevano verso la Romanina e Pianezze. (Giovanni Vachino)

<b>Veglio Mosso, il sentiero verso le fabbriche della Romanina</b><br />

Veglio Mosso, il sentiero verso le fabbriche della Romanina











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